L'arte di guardare l'arte
ieratica bidimensionalità a tutta la cristianità. Anzi, la lingua cristiana visiva era teologicamente soprannaturale e come tale aveva rinunciato alla
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Santa Maria Novella a Firenze il suo sublime grande Cristo, quello morto nella carne, verde. Stava nascendo la lingua nuova della pittura.
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di ordini religiosi diversi, si affiancarono i conventi di francescani e domenicani dai quali sorse pure la nuova lingua italiana delle arti, da Giotto
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Concilio di Trento quando la Chiesa sentì il bisogno di coinvolgere tutti nella sua riforma e stimolò la nascita d’una lingua estetica che potesse
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Giuseppe Bernascone, morto nel 1627, a inventare una lingua espressiva fino ad allora sconosciuta. Fra loro si ritrova il Bussola, assieme a Cristoforo
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duomo, Johann Christian Bach, tutti e due maturati in Italia per imparare la lingua musicale e cantata dell’opera. Così si formava un mito italiano
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dominava dal Seicento e dove la lingua gioca fra esaltazioni poetiche e trivialità. La stampa ne parla, i benpensanti si riscaldano, la censura si
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La lingua estetica ha trovato il suo corrispondente etico: lusso, calma e voluttà. L’impero nel frattempo si ammorbidisce mentre aumentano le
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politico, è la base della lingua visiva quando è compiuto con la matita o la penna. Ciò che forse più colpisce nel guardare la formidabile sinopia di
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che supera di tre volte quella italiana, e dove si studia nei collegi di lingua francese; un Egitto dal quale si parte per l’avventura, come ricorda il
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stessa estetica. Nel Cinquecento si stava formando la lingua visiva germanica in un costante spostarsi di artisti e intellettuali da un capo all’altro
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Vi è senz’altro, in questa esposizione, l’intuito d’una crisi di coscienza che non trova soluzione fuori dalla lingua già sancita ma la va a cercare
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alla lingua parlata e cioè nella letteratura, la quale segna profonde differenze di tono fra Octavio Paz e Vargas Llosa o Gabriel García Márquez
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